giovedì 29 maggio 2014

:: cinema 'Nymphomaniac (Vol.2)' | Lars Von Trier

Di rientro dal Festival di Cannes ho deciso di vedere 'Nymphomaniac (Vol.2)' in versione originale con sottotitoli in italiano. Purtroppo però sono rimasta molto delusa dallo sviluppo del racconto. Le digressioni intellettuali prive di preconcetti ed a tratti ironiche dei primi cinque capitoli hanno lasciato spazio a poche,
grottesche, forzate e giudicanti citazioni tutt'altro che convincenti. Un cambio di registro che forse non ho compreso ma che ho trovato del tutto inappropriato. Per fortuna l'interpretazione della Gainsbourg e la genialità del finale valgono da sole il costo del biglietto. 
Di seguito qualche critica.
M. Porro (Il Corriere della Sera): '[…] Finale a cerchio: tutto può ricominciare; è finzione, ma istruttiva. Il vol.II appare più moralistico del primo, con tutti i nodi sessuali che vengono al pettine. [...]'
D. Zonta (l'Unità): '[…] Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo ora: il viaggio nella sessualità di una ninfomane secondo Lars Von Trier sarà completo solo quando si avrà l’opportunità di vedere l’opera per intero e senza tagli, perché anche questo volume 2 risente di una edizione edulcorata, se poi così possiamo dire [...] nel secondo volume si assiste anche al passaggio di consegne attoriale e bisogna ammettere che questo 'movimento' è compiuto con grande eleganza [...] Lars Von Trier riesce allo stesso tempo ad essere coerente con il suo dispositivo e ad essere assolutamente inventivo e libero. [...]'
R. Nepoti (La Repubblica): '[…] A un certo punto Seligman cita il paradosso di Zenone e dice a Joe: 'Tu sei Achille e l'orgasmo è la tartaruga'. Incapace di raggiungere il piacere, la donna continua la sua narrazione. E chi avesse scambiato il doppio film di Von Trier per un porno, dovrà ricredersi ancor di più. La seconda parte aumenta la sfumatura di pessimismo e la storia di Joe assume toni da noir, nell'episodio sadomaso e soprattutto nell'ultimo capitolo, quando la tragica eroina (la Gainsbourg anche nel racconto, oltreché nella sua 'cornice') prende a bazzicare il mondo del crimine e progetta un omicidio. Gli elementi metanarrativi (scritte in sovrimpressione, digressioni…) si diradano rispetto alla prima parte; tuttavia Nymphomaniac vol.II mantiene il carattere del film-saggio, che conta esempi rari ma illustri quali il cinema di Godard e il pasoliniano Salò o le 1-20 giornate di Sodoma . Anche la fitta rete di citazioni ('alte' come Wagner e Andrej Rublev, o più 'basse', come le pistole di James Bond), lungi dall'essere una sterile esibizione di sapere, fa parte integrante della dimensione saggistica [...]'

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