Mi ha convinto solo in parte il terzo lungometraggio del regista kazako Adilkhan Yerzhanov. Il soggetto è interessante e la fotografia (in perfetto stile Van Gogh!) è splendida ma alcune sequenze sono di un surrealismo talmente forzato da risultare quasi dilettantistiche. Difficilmente comprensibile, per me, il motivo della scelta.
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