'Tian Zhu Ding' (A Touch of Sin/En Compétition) é un film tecnicamente perfetto. Rigoroso, essenziale, angosciante e violento come i quattro fatti di cronaca attraverso
i quali Jia Zhangke racconta la Cina contemporanea, letteralmente dilaniata dal capitalismo sfrenato che l'ha travolta. Un lavoro simbolista e splatter quanto basta da costringermi piú di una volta a coprire gli occhi ed a disturbare i vicini con urla incontrollate (cosa non troppo elegante quando si é seduti nella terza fila della platea del Grand Theatre Lumiere!). Uno dei film piú interessanti tra quelli visti quest'anno al festival.
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