domenica 9 gennaio 2011
:: ristorante "L'Angolino di via Magenta" (Livorno)
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"L'Angolino di via Magenta" è un ristorante piuttosto insolito per la piazza livornese generalmente rinomata per le numerose osterie e trattorie di pesce.
Il proprietario - nonchè chef e sommelier del locale - Alfredo Sibaldi Bevilotti, propone un menu degustazione a base di carne che prevede una serie di portate in abbinamento con il vino.
I piatti sono curati e ben presentati, l'ambiente è gradevole e raccolto (il locale ha solo 12 coperti) ed Alfredo è un ottimo istrione.
qualche sera fa abbiamo mangiato, per un totale di €44,00 a testa:
- saccottini con aringa e crema di fagioli zolfini accompagnati da misticanza con pomodorini e cipolle caramellate (4)
- tortino di cavolfiore (4)
- passatina di ceci di spello con gnudi di ricotta e bietole e pane toscano biscottato all'olio nuovo di Roccalbegna (4)
- batuffoli di ricotta con concassèe di funghi trifolati alla maggiorana (4)
- antico peposo rinascimentale servito con pomodorini freschi (2)/cervo al cioccolato con cipolline agrodolci e sformatino di polenta cotta nel latte (2)
- semifreddo con pinoli su letto di crema di castagne e scaglie di cioccolato fondente (2)/crema bruciata a fiamma viva profumata alla vaniglia (2)
- cioccolatini offerti dallo chef (4)
- caffè (2) e calvados (3)
Il tutto accompagnato da tre diversi vini non particolarmente degni di nota.
In generale i piatti sono interessanti, gli unici lati negativi sono a mio avviso la forte elaborazione e l'eccessivo utilizzo di pepe che rendono piuttosto complicato completare la degustazione.
Ottima la crema bruciata!
Molto buoni la passatina di ceci, la misticanza con pomodorini e cipolle caramellate ed il tortino di cavolfiore.
Di seguito alcune foto dei piatti.
saccottini con aringa e crema di fagioli zolfini accompagnati da misticanza con pomodorini e cipolle caramellate
tortino di cavolfiore
passatina di ceci di spello con gnudi di ricotta e bietole e pane toscano biscottato all'olio nuovo di Roccalbegna
batuffoli di ricotta con concassèe di funghi trifolati alla maggiorana
antico peposo rinascimentale servito con pomodorini freschi
cervo al cioccolato con cipolline agrodolci e sformatino di polenta cotta nel latte
semifreddo con pinoli su letto di crema di castagne e scaglie di cioccolato fondente
crema bruciata a fiamma viva profumata alla vaniglia
bottiglie su uno scaffale
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4 commenti:
Salve, ci sono stata ieri sera con un'amica e il ristoratore ci ha parlato del vostro blog, ho letto l'articolo, abbiamo preso lo stesso menu, cambiava solo lo stuzzichino d'aperitivo, noi avevamo delle sfogliatine con salsa di fegatini al vin santo, buonissime abbinate alla misticanza. Molto buono lo spumante rosé.
Non mi ha entusiasmato la passata di ceci e gli gnudi nè come idea di piatto (eccessivo) nè nell'esecuzione, troppo carica, l'olio buono ma invadente, gli gnudi un po' duri.
Buono lo sformatino di cavolfiore, ottimi i batuffoli con i funghi, il peposo non è di mio gusto, ho preferito il cervo in dolce forte.
Dessert squisiti.
Concordo con la vostra critica all'uso eccessivo del pepe ovunque.
Vini: ottimo lo spumante rosé francese e i due strepitosi vini da dessert, malvasia di lipari e pedro ximenez, i due rossi, un pinot noir cileno e un supertuscan di Montalcino non mi hanno entusiasmato.
Lo chef è un personaggio singolare e simpatico, di indubbia cultura e competenza ma tende ad essere un po' autocelebrativo e a voler educare i commensali.
Nell'insieme comunque, un indirizzo interessante, accoglienza calda, servizio impeccabile, prezzo giustissimo.
Sono stato a "L'angolino di Via Magenta" insieme alla nostra blogger di fiducia e sono rimasto molto ben impressionato perché finalmente a Livorno un'alternativa alla solita osteria che, pur mediamente buona, mi nutre con piacere ma non mi fa divertire.
Sì, a "L'angolino di Via Magenta" mi sono proprio divertito, non solo per la migliore compagnia con cui potevo fare quel tipo di esperienza, ma anche perché il discorso gastronomico è stato emozionante: belle presentazioni nei piatti e nelle descrizioni a voce... portate i cui ingredienti sono gli stessi del nostro quotidiano ma cucinati in modo raffinato e, perché no, chic intelligente... viaggi culturali intorno al menu (bella la scelta di presentare i due secondi, antichi nelle origini, ma socialmente contrapposti: il cervo al dolce forte come top per l'aristocrazia che riteneva "fino" aggiungere forti dosi di prezioso cacao alle preparazioni e il peposo del popolo dove si utilizzavano carni di scarto e in cui il tono speziato che voleva scimmiottare il benestare dei nobili era dato da importanti dosi di pepe)... il dialogo con i gestori che partiva dal piatto e spaziava con interessante varietà...
Meno emozionante, per me, la proposta enologa, a parte le bolle francesi iniziali: forse, la prossima volta, vale la pena di studiarsi bene la carta dei vini e scegliere qualcosa che stuzzichi di più il mio palato viziato.
Bene, bravi, avanti così...
@Mauro:
Finalmente un commento sulla serata da parte di uno dei miei compagni di avventure preferiti, nonchè avvistatore di locali degni di visita!
@poverimabelliebuoni:
E' un piacere ricevere un commento così professionale, preciso ed appassionato.
Grazie!
Il ristorante ha cambiato gestione e finalmente si può mangiare alla carta; piccola ma molto interessante. Ottima l'esecuzione di alcuni piatti con spunti di vera eccellenza creativa.
Sono contenta che si possa mangiare così anche in una città come Livorno.
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