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E' stato sufficiente notare il contrasto tra titolo ed incipit per capire che questo brevissimo racconto sarebbe stato intrigante.
Lev Tolstoj si conferma uno dei miei autori preferiti con una storia a due finali in cui una trama apparentemente banale (lo scontro tra moralismo e desiderio, convenzioni sociali e ossessione) si sviluppa in modo magistrale.
Lev Tolstoj si conferma uno dei miei autori preferiti con una storia a due finali in cui una trama apparentemente banale (lo scontro tra moralismo e desiderio, convenzioni sociali e ossessione) si sviluppa in modo magistrale.
"[...] E in effetti, se Evgenij Irtenev era un malato di mente, allora lo siamo tutti, e in particolar modo quelle persone che vedono negli altri i segni di una pazzia che non arrivano a scorgere in se stesse. [...]" (cit.)
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