mercoledì 3 ottobre 2012

:: cinema 'L'amore dura tre anni' (F. Beigbeder)













E' molto molto carino il primo film da regista di Frédéric Beigbeder! Una commedia romantica dal ritmo sostenuto in cui il (seppur banale) tema dell'amore 'a scadenza' viene declinato in modo magistrale.
Favolosa la sequenza visiva che racconta il viaggio nelle terre basche, divertenti le scelte grafiche delle scene che accompagnano la scrittura del romanzo. Vi consiglio di non perderlo.
R. Nepoti (La Repubblica): "[...] La parte migliore sono i primi tre minuti, che riassumono sotto forma di home-movie lo sboccio dell’amore tra Marc e Anne, la felicità, l'abitudine, il disamore, la separazione. Dopo un’altra trentina di minuti, però, ti accorgi che la commedia ha già esaurito tutto quel che aveva da dire e cominci ad annoiarti un po’alle vicende amorose di questi personaggi graziosamente convenzionali. A meno di essere collezionisti di aforismi da cioccolatino (raffinato) del tipo 'Lei è piena di vita: è una cosa insopportabile'. [...]".
G. D'Errico (Il Grecale): "[...] L'amore dura tre anni è una commedia sofisticata che fa eco alla grande tradizione romantica francese (difficile non pensare a Truffaut), senza per questo apparire mai melensa o banale. Al contrario, riesce a rendere estremamente gradevole un canovaccio più volte sfruttato tramite iniezioni non proprio indolore di perfido cinismo, completando il quadro sfrontato del panorama amoroso del nuovo millennio. Un esordio decisamente notevole per Beigbeder, che rafforza lo script con uno stile registico pieno di stravaganti eleganze visive, e dirige alla perfezioni i suoi interpreti, l'affascinante stropicciato Gaspard Proust e la bellissima Louise Bourgoin. Piccolo colpo di genio nel finale, quasi uno sberleffo al presuntuoso pessimismo di Von Trier, perché l'amore, pur se incrollabile, è sempre in balia degli eventi, anche atmosferici. [...]"
R. Escobar (L'Espresso): "[...] Marc Marronier (Gaspard Proust) non è un granché come scrittore, e ancor meno come marito. Il successo letterario tarda ad arrivare, e la moglie però se ne va presto: per la precisione, tre anni dopo il matrimonio. Che sia questa la durata standard dell’amore? Dall’ipotesi (quasi autobiografica) di Beigbeder, esordiente alla regia, nasce una commedia piacevolmente “parlata” e molto spigliata. [...]".

Nessun commento: