mercoledì 5 ottobre 2011

:: "il presente indicativo dello stare al mondo" (C. Valerio, Il Sole 24 ORE)


Mi piace la fotografia della realtà fatta da Chiara Valerio su "Il Sole 24 ORE" di domenica.
L'articolo si intitola "il presente indicativo dello stare al mondo" ed è molto interessante.
Ne cito alcune parti ma vi consiglio di leggere la versione integrale: "[...] Nel presente, il passato non ha eco e il futuro non ha ombre. Senza passato e futuro non c'è arco narrativo. Nel presente imposto e costruito dai palinsesti televisivi non è possibile sviluppo narrativo altro dal palinsesto medesimo, non esiste 'lo spazio narrante' che separa la voce di chi narra dall'orecchio di chi ascolta, e che crea la narrazione. [...]", e ancora "[...] Raccontare, nel berlusconismo, vuol dire aggiungere l'asse del tempo alla stretta cartesianizzazione bidimensionale dello schermo televisivo, dove l'unica grandezza è lo spazio – il tempo non passa, la fiction allontana la morte. Vuol dire far ripartire gli orologi, lasciare che cose e persone invecchino, cambino, muoiano. Raccontare significa restituire normalità a una vita politica, sociale, culturale, dunque narrativa, che è diventata una successione di superlativi. Il berlusconismo, nella sua essenza, ha a che fare con il sensazionalismo. Il superlativo non ammette repliche, dunque ancora non è dialettico.[...]".

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