venerdì 3 agosto 2012
:: cinema "Marilyn" (S. Curtis)
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Ieri sera sono stata al Giardino Scotto per la proiezione di Marilyn e sono rimasta piacevolmente colpita dalla delicatezza con cui Michelle Williams - decisamente lontana dai tempi di Dawson's Creek! - è riuscita a portare sul grande schermo l'icona cinematografica forse più grande di tutti i tempi. Marilyn è un film raffinato e malinconico, fascinoso ed emozionante che (complice anche la luna piena...) farò fatica a dimenticare.
Di seguito qualche recensione.
A. Crespi (L'Unità): "[...] I film sul cinema sono una brutta bestia e l’effetto-museo delle cere (che noi italiani potremmo definire effetto-Alighiero Noschese) è sempre in agguato. Non vi stupirà quindi sapere che uno dei pregi di Marilyn, film candidato a svariati Oscar, consiste proprio nel fatto che i protagonisti Michelle Williams e Kenneth Branagh non assomigliano per nulla a Marilyn Monroe e a Sir Laurence Olivier. Non tentano minimamente di diventare loro sosia, semmai li ricreano dal 'di dentro', ricostruendone non i tic fisici, ma le debolezze umane e professionali. L’effetto è abbastanza straordinario: il film è bello, e le prove dei due attori sono di una verità- non di una verosomiglianza!- francamente inaspettata. Un altro pregio di Marilyn è il suo non essere un bio-pic, ovvero uno di quei film biografici che a Hollywood vanno eternamente di moda ma quasi sempre si rivelano dei fiaschi. Marilyn è anche un canto nostalgico su un cinema che non c’è più [...]"
J. Morgenstein (Wall Street Journal): "[...] Un'idea dubbia, scritta superficialmente da Adrian Hodges e regia goffa di Simon Curtis [...]"
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