venerdì 4 ottobre 2013

:: cinema 'Gravity' in 3D (A. Cuaròn)

Ho deciso di parlare dell'ultimo film di Cuaròn senza lasciar passare neanche una notte perché sono convinta che ripensandoci a mente fredda troverei più di un motivo per dire che è un troiaio. Invece in questo momento mi sembra di non aver mai visto un lungometraggio
fantascientifico così perfetto in termini di regia, effetti visivi tridimensionali e montaggio audio/video. Un susseguirsi di piani sequenza spettacolari. Un esercizio di stile che riesce ad emozionare nonostante la sceneggiatura improbabile e la storia ai limiti del puerile. Di seguito, come di consueto, qualche critica.
C. Guida (cinefilos.it): '[...] Con questo suo filmAlfonso Cuaròn mette a segno un colpo da maestro, realizza un film che vien voglia di rivedere e che indaga, con un grande senso della spettacolarità, la profondità oscura dell’animo umano. [...]'
F. Gironi (comingsoon.it): [...] Più essenziale e rarefatto, Gravity avrebbe potuto essere un film profondo e affascinante come lo Spazio che racconta: peccato allora che gli occasionali eccessi di spettacolarità e di retorica, tanto estetica quanto tematica, arrivino ciclicamente a rovinare la festa come una pioggia di detriti spaziali. Perché tra il Vuoto e quel che lo riempie, Cuaron non pare interessato a instaurare alcuna reale dialettica. [...]'
A. Crespi (l'Unità): '[...] Una ventina di irriducibili era accampata davanti al palazzo del cinema già a mezzogiorno, per conquistare i posti più vicini alla passerella, quelli ad altissima probabilità di autografo. Per le 19 erano diventati assai più numerosi. Del resto, non capita tutti ì giorni una serata veneziana con due premi Oscar, per altro amatissimi dagli appassionati di cinèma: George Clooney, che da queste parti è di casa, e Sandra Bullock, sempre scattante e in ottima forma ('nella prossima vita voglio fare l'atleta e vincere le Olimpiadi', ha detto: ci riuscirà). [...]'



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