mercoledì 2 gennaio 2013

:: cinema 'Lo Hobbit: un viaggio inaspettato' (P. Jackson)














Non sono un'appassionata del genere fantasy ma la trasposizione cinematografica di 'Lo Hobbit', romanzo di Tolkien che precede la saga del Signore degli Anelli, mi è piaciuta davvero un sacco! La narrazione ha un ritmo fin troppo altalenante ma alcune scene (anche nella versione 2D) valgono da sole il prezzo del biglietto. Bellissima la battaglia sugli alberi tra la compagnia dei nani e i mannari capitanati dall'orco albino. Indimenticabile la sequenza di immagini della cattura e poi della fuga dei nani dalla città degli orchi. Favolosa la lotta tra i giganti di pietra. Deliziosa la caratterizzazione dei conigli che trainano la slitta del mago Radagat. Di seguito qualche recensione.
A. O. Scott (New York Times): '[...] L’inventiva di Tolkien è stata trasformata in una storia episodica di una donna di casa modesta in un viaggio pericoloso in uno spettacolo di faticoso bilanciamento. [...]'
P. Mereghetti (Il Corriere della Sera): '[...] Se il lavoro della Weta Digital è ammirevole sugli attori - i Nani, Gollum - l'eccesso di «carrellate» aeree, con l'obiettivo che si muove continuamente tra cielo e terra, senza limiti ma anche senza una vera necessità, finisce per annullare ancora di più la dimensione epica. Cancellando ogni intima credibilità (di chi è quell'occhio? Sicuramente né di dio né dello spettatore...). Quanto alla scelta di riprendere le azioni a 48 fotogrammi al secondo, invece dei tradizionali 24, confesso che l'effetto sullo schermo mi sembra sorprendentemente piatto e «pastelloso» (nel senso di anti-realistico) ma forse non ho l'occhio sufficientemente allenato (e gli occhialini di un inutile 3D non aiutano certo). Resta così il rimpianto per un film che avrebbe potuto essere e non è stato, soprattutto se confrontato con la trilogia precedente, di cui non trova per prima cosa la forza epica (la sceneggiatura è sempre uguale: incontro con l'ostacolo e superamento, incontro con un nuovo ostacolo e nuovo superamento...) e poi quella varietà di toni e di sfumature che avevano conquistato a Tolkien anche chi non aveva letto i romanzi. Speriamo nelle prossime due puntate.. [...]'
T. McCarthy (Hollywood Reporter): '[...] Ci sono elementi in questo nuovo film che sono così spettacolare tanto quanto la trilogia degli Anelli, ma c'è molto che è colto alla sprovvista e noioso. [...]'

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