lunedì 14 gennaio 2013

:: cinema 'La scoperta dell'alba' (S. Nicchiarelli)

'saprai dove si infrange ciò che è stato, ciò che sarai' (La scoperta dell'alba, Subsonica)















Non è male il secondo lungometraggio di Susanna Nicchiarelli. E' una libera interpretazione dell'omonimo romanzo di Walter Veltroni. Un intreccio tra storia collettiva - quella degli anni di piombo - e vita privata raccontato con delicatezza e con la giusta dose di leggerezza. Nonostante la debolezza di alcuni snodi narrativi la sceneggiatura è interessante. Convincente Margherita Buy in un ruolo meno nevrotico di quello che troppo spesso le riserva il cinema italiano. Favoloso Sergio Rubini nella parte del fidanzato genialoide ed ipergeloso. Bravo Gabriele Spinelli.
Di seguito qualche critica.
A. Crespi (L'Unità): '[...] Più che una riflessione sul terrorismo, il film è una rielaborazione del lutto, un modo di rileggere le pagine oscure di una dolorosa storia familiare. Dal punto di vista narrativo, la trovata del telefono che bypassa i decenni promette più di quel che mantiene: in un film Hollywoodiano chissà cosa sarebbe successo, ma forse è meglio così. [...]'
F. Alò (Il Messaggero): '[...] Secondo film della Nicchiarelli, tratto dal romanzo di Veltroni (influenzato dal film Frequency) e dopo Cosmonauta, dal fascino così camp e alieno da rendere difficile non volergli bene. [...] Parecchia ironia e uno guardo non banale sulle due Italie di ieri (uomini, e padri, come re) e di oggi(uomini passivi e fragili). Brava Nicchiarelli. C’è bisogno di vivacità femminile da queste parti. [...]'

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