E' terribilmente bello il corto in stop motion realizzato da Takahide Hori/Yakaminen. Trenta minuti di inquietudine e paura alimentate da creature mutanti curate nei minimi dettagli e atmosfere cyberpunk degne dei migliori film horror. Si intitola Junk Head ed è fruibile
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venerdì 14 marzo 2014
lunedì 21 gennaio 2013
:: cinema 'Frankenweenie' (Tim Burton)
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Mi è piaciuto da impazzire l'ultimo lavoro di Tim Burton. Una favola dark dal gusto retrò che omaggia i classici horror degli anni trenta con una raffinatezza senza pari. Finalmente un ritorno all'animazione in stop motion (in pieno stile Nightmare Before Christmas/La Sposa Cadavere) con il fascino aggiuntivo del bianco e nero. Se siete curiosi di fare un giro sul set vi consiglio di visitare questa pagina facebook. Io penso di non voler resistere alla tentazione di vederlo una seconda volta al cinema in 3D...
A. Crespi (L'Unità): '[...] Burton riscrive in chiave infantile e fiabesca la saga di Frankenweenie e molti altri horror minori [...] In Frankenweenie Tim Burton lavora su alcune sue ossessioni, ampiamente condivisibili da fasce (ed età) di pubblico che magari non hanno mai visto un vecchio film su Frankestein [...] è un cartoon in bianco e nero, tanto per essere chiari. Non parleremmo però di un semplice riciclaggio di una vecchia idea. Il film è molto bello, molto personale, all'apparenza molto sentito. [...]'
P. Travers (Rolling Stones): '[...] Solo Tim Burton poteva immaginare questo Frankenstein come ispirato racconto, ed è un tesoro, un incantatore scuro e abbagliante che spaventa fino alle risate ed alle emozioni sorprendenti. [...]'
M. Porro (Il Corriere della Sera): '[...] Bianco e nero ma in 3D, un tenero ossimoro che recupera i sentimenti del diverso con tecnica invidiabile e monocorde. [...]'
F. Ferzetti (Il Messaggero): '[...] La favola non sarebbe a lieto fine se il nuovo Frankenweenie non fosse ancora più divertente dell’originale. Chi conosce a memoria il mondo di Tim Burton magari ci troverà poco di nuovo. Ma il regista ormai non ha 26 anni, ne ha più del doppio, e nel film entrano una malinconia, una maturità, un umorismo nuovi [...] diverte, commuove alle lacrime. [...]'
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