Mi ha letteralmente tolto il respiro l'ultimo lungometraggio di Abdellatif Kechiche. Una storia travolgente e passionale raccontata attraverso lo sguardo di una giovane donna alla ricerca della propria identità sessuale e sociale in una piccola realtà della provincia francese. Una lunga, straziante emozione rafforzata da immagini dense, colori caldi, corpi frementi, dialoghi intensi. Un film a tratti doloroso ma imperdibile. E sebbene concordi con la (più volte citata) teoria di J. P. Sartre secondo cui l'esistenza precede l'essenza, sono altrettanto convinta del fatto che l'unione di due esistenze spesso finisca per determinare scelte tanto libere quanto contrarie ad istinto e sentimento.
Di seguito qualche critica.