giovedì 16 gennaio 2014

:: cinema 'Il capitale umano' (P. Virzì)

Mi aspettavo qualcosa di più dall'ultimo lavoro di Paolo Virzì. Un film triste ma poco emozionante. Ansiogeno ma poco coinvolgente. Una sceneggiatura stanca su cui si muovono personaggi ben interpretati ma troppo stereotipati per risultare credibili. Deludente anche la regia (a parte la scena iniziale, che ho trovato splendida). Un grande, grandissimo peccato.
Di seguito qualche critica.

R. Escobar (L'espresso): '[...] Quel che ne viene è un ritratto spesso crudele di questi nostri anni di volgarità morale e prepotenza finanziaria, dominati da chi ha scommesso sulla rovina del Paese e ha vinto, come al marito Giovanni dice Carla (Valeria Bruni Tedeschi), non si sa se più colpevolmente ingenua o più stupida. In ogni caso, pare suggerire Virzì, ora la commedia è finita. È finita (forse) la messinscena di una élite finanziaria che non riesce più a nascondere d'essere criminale. [...]'
A.Crespi (l'Unità): '[...] E’ incredibilmente denso e inverosimile il contesto sociale che Virzì, Piccolo e Bruni riescono a ricostruire: Il capitale umano è veramente il ritratto dell’Italia di oggi, colta anche nella sua stratificazione sociale (si va dai ricchissimi ai proletari, o a ciò che rimane di loro). Ma è anche azzeccatissimo il lavoro sui personaggi: tutti hanno dei doppi fondi [...]'
F. Ferzetti (Il Messaggero): '[...] film di puro e godibilissimo racconto, cosa quasi unica nel nostro cinema [...] in questa trama mobile di amori, alleanze, screziate da lampi di sarcasmo (del regista) e di violenza (dei personaggi), si agitano luoghi e situazioni che alludono a un degrado e a un declino molto più generali. [...]'
C. De Gregorio (La Repubblica): '[...] Il film è bellissimo, il migliore di Virzì. Potente, lieve, preciso. Il regista dirige un gruppo di attori eccezionali rendendo ciascuno di loro, se ancora possibile, una sorpresa.  [...]'

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi è sembrata interessante l'idea del "Capitale umano", cioè giocare - dopo aver visto il film - a chiedersi quale fosse per ciascun personaggio.
D'accordo su alcuni personaggi resi in maniera un po' troppo stereotipata. Ma Valeria Bruni Tedeschi e Fabrizio Bentivoglio mi son sembrati bravi davvero. E anche la storia mi è parsa ben raccontata e piuttosto originale.
Penso io, però.
M.

B. ha detto...

La storia mi è piaciuta molto.
E' sul fatto che Virzì l'abbia ben raccontata che ho qualche dubbio.
Non ho letto il libro di Amidon quindi non so se la scelta di non allontanarsi troppo dal luogo comune fosse funzionale al racconto. Tuttavia credo che la trasposizione cinematografica non potesse prescindere da una caratterizzazione seria dei personaggi. In primo luogo perché la soluzione narrativa utilizzata non giustifica protagonisti dai contorni sfumati. In secondo luogo perché attori del calibro di Valeria Bruni Tedeschi meritano sceneggiature meno lineari.
Penso io, però.