giovedì 5 dicembre 2013

:: cinema 'Blue Jasmine' (W. Allen)

E' sufficiente soffermarsi qualche secondo sul titolo per assaporare la poesia che pervade l'ultimo film di Woody Allen. 'Blue'/triste
'Jasmine'/gelsomino, un personaggio femminile tanto forte quanto vulnerabile attorno al cui vuoto esistenziale si snoda l'intera, tragica vicenda. Un dolce ed intenso dramma dal ritmo
serrato e dalla sceneggiatura che alterna brevi momenti comici a lunghi ed intensi attimi di
angoscia. Favolosa la fotografia. Perfetta Cate Blanchett. Una storia molto triste ma anche dannatamente reale, a cui difficilmente smetterò di pensare.
M. Cappi (mymovies.it): '[...] Il fatto che la crisi della protagonista sia in relazione con la crisi della finanza e con l'ambiguità morale di una certa condotta di vita non ci dice soltanto dello scarso ottimismo sociale del regista, che di per sé è cosa nota, ma ci racconta anche quanto lucido ed attuale sia il suo sguardo sul mondo, quanto acutamente antropologico, anzichè narcisista come viene spesso liquidato. Ci ricorda lo straordinario talento del comico newyorkese per la tragedia. Ci fa vivere ogni minuto l'effetto che fa uno scambio d'eccezione come quello tra il regista giusto e la giusta musa [...]'.
A. M. Abate (cineblog.it): '[...] Poi arriva Blue Jasmine, che, lo diciamo subito, non ha necessariamente bisogno di una così copiosa filmografia come quella del regista americano di origini ebraiche. Un film insomma che sta in piedi da solo, sebbene viva e si moltiplichi seguendo quella formula base, segreta ma non troppo, che alimenta un po' tutti i film di Woody Allen. Perchè ormai quest'ultimo è tornato bruscamente con i piedi per terra, ed il tenore trasognante, quasi scansonato delle sue due pellicole sembrano essere un remoto ricordo. [...]'

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