lunedì 19 novembre 2012

:: cinema Paris-Manhattan (S. Lellouche)













Mi aspettavo qualcosa di più da questa commedia francese diretta da Sophie Lellouche (al suo esordio cinematografico) che ha visto protagonista di un picolo cameo nientedimeno che Woody Allen. L'idea di fondo è carina ma lo sviluppo è deboluccio e la sceneggiatura è piuttosto ingenua. Di seguito qualche recensione.
R. Nepoti (La Repubblica): "[...] Paris-Manhattannon sfida certo le convenzioni del genere “commedia sentimentale” e sarà difficilmente ricordato nei secoli a venire. Però ci spira un’aria di leggerezza e di allegria che, in mezzo a tanto cinema penitenziale, non è affatto da disprezzare. [...]"
R. Escobar (L'Espresso): "[...] Alice ha una farmacia, ma preferisce curare i clienti con film d’autore in Dvd. Lei stessa, del resto, è affetta da cinefilia. Il maggior sintomo della malattia è che fin da ragazzina parla con un ritratto di Woody Allen, che le risponde a tono e le dà improbabili consigli esistenziali. Al suo esordio, Sophie Lellouche parte da una buona idea, ma il racconto finisce per soffocare nella carineria. E non c’è medicina che tenga. [...]"

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